EGOInternational: Paesi extra UE e beni strumentali spingono l’export

Nell’ultimo aggiornamento mensile sulle esportazioni italiane all’estero, SACE ha presentato come da prassi le recensioni sull’export dei mesi precedenti. La nota si apre con la comunicazione di una revisione Istat rispetto all’anno precedente: se nelle prime recensioni la crescita dell’export era stata stimata del 20%, la correzione la porta al 20,2%, così da raggiungere quota 626,2 miliardi di euro.

La nota SACE passa poi all’analisi delle vendite all’estero degli ultimi mesi e all’esposizione delle opinioni degli esperti sulla situazione attuale. Si scopre così che tra gennaio e settembre l’export in valore è cresciuto dell’1% rispetto all’anno scorso, con numeri non particolarmente positivi per le vendite verso i Paesi dell’Unione Europea e cifre invece in deciso incremento per quanto riguarda i mercati non comunitari. La recensione SACE parla infatti di una crescita del 3,7% delle vendite verso i Paesi extra UE.

Nel dettaglio, ad alimentare l’aumento delle vendite all’estero è stato soprattutto il mercato cinese, che ha fatto segnare una crescita del +25,1%. Questo a confermare le opinioni degli analisti, a partire dagli esperti di EGOInternational, la nota azienda di servizi per l’internazionalizzazione delle PMI: gli analisti di EGO International guardano infatti alla Cina come al 9° mercato di destinazione dell’export italiano. Ad attirare l’interesse degli importatori di questo grande Stato asiatico, come si legge nel blog di EGOInternational, sarebbero soprattutto prodotti come macchinari e apparecchiature, prodotti tessili e abbigliamento, prodotti chimici, mezzi di trasporto e prodotto della metallurgia.

Importanti incrementi nelle vendite all’estero sono inoltre registrati nei mercati di India (+11,5%), dei Paesi OPEC (+7,4%), degli Stati Uniti (+3,5%) e del Giappone (+1,4%). Anche questi dati confermano le opinioni di EGO International, che vedono per esempio negli Stati Uniti il terzo mercato di destinazione per l’Italia, e nel Giappone il settimo.

Per quanto riguarda invece i settori, nelle recensioni SACE viene sottolineato il rialzo a tripla cifra delle esportazioni di prodotti farmaceutici verso la Cina, a suscitare opinioni particolarmente positive nei commentatori. Viene inoltre confermato l’aumento delle vendite di beni strumentali, con un +10,7%, con un incremento anche dal punto di vista del volume.

Buona la recensione anche per quanto riguarda le vendite all’estero dei beni di consumo, spinte in particolar modo dalle performance dei beni non durevoli, al +4,6%. Le principali leve risultano essere in questo caso i prodotti alimentari e le bevande, al +6,5%; qui, si legge nelle opinioni degli analisti, a far registrare dati positivi sono stati soprattutto i mercati dell’Unione Europea, a partire dalla Francia (con un +12,2%) e dalla Germania (+10,9%). Come evidenziato da EGO International, per via della prossimità geografica e culturale e per gli alti indici di esportabilità, i Paesi europei continuano a costituire il principale mercato di sbocco per le esportazioni italiane. Proprio Germania e Francia siedono peraltro al primo e al secondo posto nelle classifiche generali delle esportazioni italiane, vantando tra le altre cose una situazione politico-economica affidabile e stabile nel tempo, caratteristica chiave nella scelta dei mercati a cui guardare per l’internazionalizzazione delle imprese.