Addio sogni di gloria. Si potrebbe sintetizzare in questa frase l’analisi del Fondo Monetario Internazionale sulla crescita dell’economia italiana. Le stime di crescita dell’Italia calano per l’FMI, come dichiarato nel corso della presentazione del rapporto annuale del nostro Paese.
L’FMI nel rapporto stesso ha chiesto le regole sul bail-in vengano applicate “in maniera adeguata”, proprio mentre l’Italia pensa di utilizzare ancora una volta soldi pubblici per risanare il sistema delle banche ed MPS in particolare.

Le stime di crescita per il nostro Paese potrebbero essere ridotte dall’FMI dall’1,1% a meno dell’1%, per quanto concerne il 2016, e per il 2017 dall’1,3% all’1%, con ulteriori ribasso. Le stime saranno finalizzate il 19 luglio e sono il risultato della “crescente volatilità” dei mercati finanziati sulla nostra economia. La ripresa italiana rimane “fragile“. L’FMI ha chiesto misure per il rafforzamento delle banche, fra cui analisi della quantità di attivi per le banche che non sono sotto la supervisione della BCE, maggiori misure extra giudiziarie per gestire crediti deteriorati.

L’FMI ritiene che l’Italia non debba cercare norme al di fuori dell’Unione Europea per la risoluzione dei problemi bancari nostrani. “C’è sufficiente flessibilità nelle regole europee per gestire qualsiasi tipo di situazione” ha infatti sostenuto Goyal del Fondo Monetario Internazionale.