Nel prossimo anno assisteremo ad un incremento dei tassi di interesse dei mutui, sia quelli variabili che quelli fissi. Se guardiamo un poco indietro, vediamo che nel 2008 ci fu un aumento sensibile dei tassi a seguito del fallimento della Lehman Brothers, negli Stati Uniti, con la grave situazione creata dai mutui subprime che diede l’innesco alla crisi che tuttora stiamo vivendo. Questo portò all’impannata dei tassi che giunsero a portare l’Euribor a quota 5,5%.
Una seconda ondata negativa ci fu nel 2011- 12, quando lo spread cioè il differenziale tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi, arrivò alle stelle e portò l’Italia sull’orlo del default e la sostituzione del governo democraticamente determinato dalle elezioni con il famigerato Governo Monti, voluto dall’allora Presidente della Repubblica Napolitano. Oggi la situazione vede l’Euribor al negativo, cosa che ha determinato i tassi di interesse ai minimi storici ma si sta assistendo ad un nuovo innalzamento dello Spread, che provoca un maggiore costo di approvvigionamento di denaro dalle Banche.
Per questo Banca Intesa ha deciso di aumentare i tassi sui mutui di sei punti base, che significa un incremento dello 0,6% dei tassi. Facendo i conti su un mutuo di 100 mila Euro, il maggiore costo per chi sottoscriverà un mutuo con Banca Intesa da gennaio, sarà intorno ai 27 – 28 Euro a rata. Non un costo esorbitante in più, quindi, ma sempre un maggiore costo che, letto nella prospettiva di molti anni della durata del mutuo, rappresenta comunque una cifra importante.