Dopo 58 anni dalla prima riproduzione torna in tutte le sale, in una versione restaurata, Mon Oncle, che seppe trattare con un inimitabile ironia i temi sociali e moderni dell’epoca.
Ha vinto inoltre un Oscar come miglior film straniero ed il Gran Premio della Giuria al festival di Cannes, e arriverà nei cinema il 6 Giugno.
“Prima di girare film ero un mimo: dovevo riprodurre per la gioia degli spettatori quello che osservavo nella vita. Nel cinema ho portato la stessa tecnica di osservazione del prossimo, copiando la vita, mostrando le piccole assurdità e i tratti tipici dei singoli individui”.
Jacques Tatischeff fu attore anche il altri film, come Renè Clement, ma fu in quello dopo che affinò le proprie capacità, come racconta: “Le mie prime ricerche comiche risalgono all’epoca delle mie delusioni scolastiche – raccontava – ho avuto la fortuna di ritrovarmi spesso nell’angolo e da quella prospettiva i professori apparivano molto diversi: visti di faccia sembravano perfetti, di lato cominciavi a notare i calzini abbassati, le punte dei piedi a grattare i polpacci… qualcosa di molto diverso rispetto a gente impeccabile e corretta”.
Ci furono inoltre anche altre esperienze che furono per lui delle grandi fonti di ispirazione, come per esempio la guerrà a cui partecipò nel 1940, e fu li che nacque il personaggio di Hulot.