E’ arrivato alla fine il consiglio di Stato per porre fine alla diatriba ormai annosa (dura da quasi dieci anni ormai) intercorsa fra l’Acea Ato5 ed il Comune di Cassino e relativa alla consegna degli impianti idrici. La storia della querelle comincia nell’ormai lontano 1997.
Il Comune, nel 1997, per mezzo del sindaco, aveva firmato il passaggio delle reti e degli impianti ma poi aveva cambiato idea e aveva trascinato l’Acea di fronte al TAR di Latina, dove però era rimasto sconfitto (e fra l’altro il Comune non si era neppure costituito in giudizio).
Il sindaco di allora dovette assumersene la responsabilità, almeno quella politica. Il Consiglio di Stato ha intimato adesso la riconsegna degli impianti entro 30 giorni, e ha nominato il Prefetto di Frosinone per sorvegliare sull’adempimento del Comune.
In città la notizia ha fatto molto scalpore; sul tema si era tenuto appena qualche giorno fa una grande manifestazione.