Si discute ancora sulle circostanze della morte di Matteo Melaragni, il piccolo di sei anni, figlio di un dirigente della FIAT a Piedimonte in distaccamento in Brasile, precipitato da un palazzo lunedì.
Matteo è caduto dal ventunesimo piano di un palazzo a Boa Viagem, a sud della città di Recife, dove abitava con la famiglia.
Sono diverse le ipotesi al vaglio della polizia sudamericana. Secondo una prima ipotesi, alla base della tragedia via sarebbe stato un malfunzionamento della rete di protezione: in particolare, i ganci a sostegno della protezione sarebbero stati difettosi, e quindi non hanno sorretto il peso del bambino.
Ora il funzionario della polizia ha disposto un’indagine tecnica volta ad appurare le responsabilità e gli errori alla base della morte del bambino.
Soprattutto si dovrà controllare se la rete fosse a norma oppure no.
Carlosu Couto, capo della polizia, ha sostenuto che “sarà fatto tutto il possibile per chiarire la causa della morte del bambino nel corso dell’inchiesta“.
Matteo avrebbe dovuto far ritorno a Cassino per l’estate, poi in autunno sarebbero tornati definitivamente a casa, dopo tanto tempo. Ma purtroppo un destino beffardo ha voluto qualcosa di diverso per il piccolo Matteo, che lascia i genitori, il fratellino ed un’intera comunità sconvolti.