Qualche volta nella vita serve proprio quello: il coraggio. Proprio il coraggio caratterizza la storia di un’imprenditrice, donna e madre, che aveva cominciato la sua carriera con le sue forze. Da un laboratorio tessile era riuscita a diventare una delle maggiori imprenditrici di Frosinone.
La crisi, però, dà il colpo di grazia. Pur di non chiudere, l’imprenditrice di Frosinone decide di affidarsi nelle mani di persone che alcuni “amici” le hanno fatto conoscere. Conoscenze che, di fatto, non le pagarono le commesse prodotte.
La strada dalla disperazione allo strozzinaggio è breve, e la donna dovette richiedere un prestito, per debiti che si accumularono presto per centinaia di migliaia di euro.
Cominciarono ad arrivare le prime minacce, poi quelle più gravi, rivolte al figlio adolescente. Ed è proprio allora che la donna decide di dire basta e si rivolge a degli avvocati. Riconosciuta vittima di usura, ottiene un fondo di solidarietà e presto anche un risarcimento per i danni e le pressioni subite. E finalmente, i malfattori che hanno fatto gli strozzini sono imputati per i reati di usura ed estorsione.