L’operazione avvenuta l’altro giorno a Frosinone è stata un segno dell’efficienza delle forze dell’ordine di Frosinone. La polizia si era resa conto dei violenti scontri fra rumeni ed albanesi a Frosinone e aveva compreso che c’era qualcosa sotto. Fra sparatorie e agguati, aveva ricostruito il motivo dell’inimicizia fra le bande: il controllo del territorio per lo spaccio della droga, attività in mano agli albanesi, e lo sfruttamento della prostituzione, che invece era sotto controllo dei rumeni.
La Questura di Frosinone ha emesso 5 ordinanze di custodia cautelare: 4 albanesi arrestati, tre vivono a Frosinone ed uno a Roma, più un abitanti di Frosinone. Altri 3 sono riusciti a scappare fino in Albania, è stato emesso nei loro confronti un mandato di cattura internazionale.
Le operazioni della polizia hanno permesso di colpire l’anno scorso la banda di sei rumeni, che poi hanno anche patteggiato la condanna.
Il loro business della droga fruttava 2mila euro al giorno, un milione di euro solamente nel 2015. Poi si è sviluppata la seconda parte dell’operazione, con l’arresto degli albanesi e del cittadino frusinate. Correlate alla banda anche numerose rapine nella zona: come ha detto il vice questore Carlo Bianchi, che ha diretto le operazioni, “Il mercato della droga crea un filiera della criminalità che alimenta furti e rapine”.