Gli amanti del benessere, da quando si alzano e fino a quando vanno a dormire, spesso non si separano neanche un minuto dal loro fitness tracker, ovverosia da quello strumento che permette di misurare i battiti e di contare i passi. Ma siamo certi che le misurazioni da parte di questi dispositivi siano sempre corrette ed accurate?
Ebbene, dubitare è d’obbligo dopo che, in accordo con quanto riportato dal New York Times, è stata avviata una class action contro una delle società di fitness tracker più famose, la Fitbit. E questo perché, secondo i promotori dell’azione collettiva, sulle misurazioni effettuate dai dispositivi ci sarebbe inaccuratezza, ovverosia una scarsa aderenza alla realtà.
In particolare, secondo quanto riportato dall’Agenzia di stampa Ansa, nel mirino ci sarebbe una tecnologia specifica, la PurePulse, ovverosia quella che misura le pulsazioni in maniera non corretta, secondo i promotori della class action, con conseguenti rischi per la salute da parte degli utilizzatori dei fitness tracker.