Ricominciano le indagini sulla morte del brigadiere Santino Tuzi

Le indagini sulla morte del brigadiere Santino Tuzi, morto nell’aprile del 2008 ad Arce, saranno riaperte. Il brigadiere indagava sull’omicidio di Serena Mollicone, ed è stato trovato morto nella sua auto, ucciso da un colpo di pistola sparato al cuore.

La tesi ufficiale ha liquidato la questione come suicidio, ma la famiglia non ci ha mai creduto. La figlia ha sempre sostenuto che il padre non era depresso, che quella sera era uscito di casa con l’intenzione di tornare, promettendo addirittura ad un’amica di tornare subito dopo a prendere il caffè.

Ci sono molti tasselli che non tornano, e per questo il caso verrà riaperto, questa volta con l’accusa di istigazione al suicidio. Tuzi il giorno della morte doveva andare a testimoniare sulla presenza di Serena nella caserma, nel giorno della scomparsa. Ma non arriverà mai in caserma. Il brigadiere venne seppellito in fretta, ma ci sono davvero tante incongruenze che non tornano.

Come il fatto che Tuzi avesse appena acquistato una SIM nuova, perché sapeva di essere intercettato. La famiglia si dice felice della riapertura delle indagini. “Sono molto contento. Ora forse sarà possibile capire chi lo chiamava e perchè. E raggiungere la verità” ha detto il padre del brigadiere.

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