Un emendamento sul reddito di cittadinanza, che è stato approvato dalla commissione Lavoro del Senato della Repubblica, introduce una importante novità riguardo alle note tre proposte di lavoro che, se rifiutate, portano poi alla perdita del beneficio economico.
L’emendamento, in accordo con quanto è stato riportato dall’Agenzia di Stampa AdnKronos.com, introduce infatti la soglia di stipendio minima mensile affinché la proposta di lavoro sia tale per cui, arrivate a tre, chi percepisce il reddito di cittadinanza dovrà accettare.
Lo stipendio minimo, nel dettaglio, è pari a minimo il 10% in più del beneficio economico. Il che significa che, considerando che il massimale per il reddito di cittadinanza è pari a 780 euro, allora per le proposte di lavoro lo stipendio minimo non può essere inferiore alla soglia di 858 euro al mese.
L’emendamento sulla soglia minima dello stipendio mensile, per il reddito di cittadinanza, si va così ad aggiungere a quello finalizzato a contrastare i cambi di residenza, i divorzi e le separazioni fittizie con il chiaro intento di andare ad abbattere l’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) per il nucleo familiare.