La stazione di Milano assomiglia sempre di più ad una grande baraccopoli a cielo aperto, dove povertà e miseria potrebbero esplodere dando origine ad una situazione difficile da contenere. Un centinaio di extracomunitari sono accampati giorno e notte sul marciapiede e sul prato del naviglio Martesama. Più di 300 dormono nella struttura del Progetto Arca, ma un centinaio abbondante deve rimanere all’esterno, sdraiati sui cartoni.
I volontari di Arca lamentano una situazione che ha dell’insostenibile. “E’ una situazione esplosiva, che non può durare oltre”.
“La prefettura si sbrighi ad aprire l’ex campo base di Expo perché il quartiere è sotto pressione, non sappiamo come far fronte alle centinaia di migranti, soprattutto eritrei e sudanesi, che stanno qui, in attesa di aiuto. Non abbiamo più nemmeno brandine da distribuire e a volte non basta il cibo” sostengono ancora i volontari.
Nonostante la città di Milano si sia attivata per cercare di aiutare gli extracomunitari, donando vestiti, cibo e anche prodotti per l’igiene che scarseggia sempre di più, la situazione richiede un intervento delle autorità. I volontari ringraziano i milanesi che si sono presentati a donare i vestiti: “Li ringrazio così come i volontari, che ci aiutano ormai da anni nell’accoglienza di queste persone che arrivano senza avere con loro neanche un sacchetto” sostiene Alberto Sinigallia, presidente di Arca.