Il gup di Brescia ha condannato Claudio Giardiello all’ergastolo, accogliendo così la richiesta del pm.
Claudio Giardiello era stato arrestato il 9 aprile dell’anno scorso, dopo che, in quella tragica mattina, aveva fatto ingresso nel Palazzo di Giustizia di Milano ed aveva sparato a Lorenzo Appiani, suo ex avvocato, all’ex socio Davide Limongelli ed al giudice Fernando Ciampi, e ferendo un’altra persona.
Quel giorno nel tribunale si stava tenendo il processo per bancarotta fraudolenta di una sua immobiliare, “Magenta”. Giardiello era stato riconosciuto capace di intendere e di volere, al momento del fatto nel processo con rito abbreviato. L’imputato aveva sempre sostenuto che il movente della strage era la vendetta per il tracollo finanziario della sua attività. Prima della camera di consiglio Claudio Giardiello ha inoltre enunciato un fatto davvero singolare, ovvero che la pistola si trovava nel tribunale tre mesi prima della strage, avvalorando così la tesi della premeditazione, e aggravando così la sua posizione penale.
Alberta Brambilla Pisoni, madre di Lorenzo Appiani, una delle vittime della folle strage dell’anno scorso, anche lei ex avvocato, ha sostenuto riguardo alla sentenza: “Oggi è stata fatta giustizia, la vendetta la lasciamo a Claudio Giardiello perché è un sentimento che non ci appartiene”.