Gallinaro, tra pietre vendute e “scomuniche al Papa”, è caos

La situazione dello scisma di Gallinaro ha tutta l’aria di star diventando una vera e propria guerra. I fedeli della cosiddetta “nuova Gerusalemme” adesso hanno lanciato un attacco massiccio nei confronti del Vaticano, contestandogli mille e più cose. Ieri erano giunti addirittura a “scomunicare il Papa”, se così si può dire.
Samuele Morcia, parente della veggente Giuseppina, è il “profeta” della rivolta contro la Chiesa.

Egli sostiene che la scomunica della Santa Sede non abbia alcun valore e che “l’istituzione guidata da Bergoglio prima era, e ora non è più”.
Ha risposto con un comunicato stampa alla spiegazione della Congregazione per la dottrina della Fede, cercando di smontare le accuse di scisma.

Ma i parroci della zona sono preoccupati per i fedeli di Gallinaro: ” Si tratta di brava gente che non si rende neanche conto di quel che sta avvenendo. Il rischio è che qualcuno possa allontanarsi dalla vera fede per seguire uno pseudo profeta” hanno scritto in una lettera.
Intanto, man mano che la struttura della “Nuova Gerusalemme” viene alla luce, emergono dettagli inquietanti, come la vendita di quelle che veniva spacciate per pietre sacre alla modica cifra di 300 euro. Ma Morcia, ovviamente, rispedisce ogni tipo di accusa al mittente, cercando di gettare fango piuttosto sulla Chiesa Cattolica.

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