Il caso MPS che sta facendo preoccupare l’Italia, dopo l’apertura ai minimi della banca, viene rigettato da Jeroen Dijsselbloem, capo eurogruppo.
Le banche italiane avrebbero dovuto risanare prima i conti, sostiene Dijsselbloem. Ma la nuova ancora di salvezza sembra provenire dall’insospettabile BCE, che richiede, almeno dopo la Brexit, una “profonda riflessione” se valga la pena o meno negare gli aiuti pubblici alla banca.Il timore avveratosi della Brexit spinge quindi la BCE a riconsiderare le modalità d’aiuto agli stati membri, anche se per fare ciò si debba derogare al principio della ripartizione degli oneri con investitori privati.
Jeroen Dijsselbloem sostiene che non si può eludere la direttiva sulle banche e sui salvataggi. Il capo Eurogruppo ha sostenuto: “Altri paesi sono riusciti a ristrutturare le proprie banche con mezzi pubblici e gli italiani non lo hanno fatto allora, ma ora abbiamo regole più severe”.
Ad aprire uno spiraglio è il vice di Draghi alla BCE, che invece sostiene: “La situazione attuale, con nuovi cali delle azioni dopo Brexit, merita una profonda riflessione sull’opportunità di superare alcune imperfezioni del mercato con un po’ di sostegno pubblico per migliorare decisamente la stabilità di alcuni settori bancari”. E intanto l’Economist traccia un quadro preoccupante dell’economia italiana, sostenendo che la sua disfatta “potrebbe segnare il disfacimento dell’Eurozona”.